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Diabete. La storia. 01.

Quando si scrivono post, che trattano anche argomenti di ricerca, ogni tanto si sente il bisogno di fermarsi per fare il punto della situazione.

La ricerca, a cui mi riferisco, ha interessato principalmente lo studio del diabete, al fine di trovare una soluzione ai tanti problemi, che la patologia comporta.

Il diabete è una malattia cronica, che al giorno d’oggi non prevede alcuna guarigione.

Il diabete è una patologia, che si diffonde sempre di più in tutto il mondo, il che dimostra che le terapie adottate per combatterla sono poco efficaci.

Le case farmaceutiche propongono una lunga serie di farmaci, che dovrebbero curare la glicemia, l’ipertensione, e tutte le altre complicanze tardive, che sono tipiche del diabete.

In realtà i risultati sono poco edificanti, perché gli ammalati di diabete vanno incontro alle complicanze tardive e il 66% di essi muore per cause cardiache.

È evidente che le terapie in atto per combattere il diabete non salvaguardano il cuore.

Occorre procedere con le ricerche per cercare di cambiare questo destino poco edificante, che attende gli ammalati di diabete.

Le ricerche sono state indirizzate dall’esperienza e dalla necessità di trovare delle soluzioni ai problemi della malattia diabetica.

Si sono fatti innumerevoli passi avanti e si sono ottenuti risultati incoraggianti.

Partendo da valori di emoglobina glicosilata intorno a 8 – 8.5% a distanza di anni si è giunti a valori di emoglobina glicosilata di 5.8-6%.

Si vedrà nei post già pubblicati che non conviene ai diabetici di scendere a valori di emoglobina glicosilata minori del 5.8%.

Un controllo sia della glicemia che del peso corporeo, comporta le compensazioni sia glicemica che energetica, per cui si raggiunge una stabilizzazione delle condizioni generali di salute.

Il paziente deve basarsi su un’alimentazione sana e controllata, su un dosaggio d’insulina fatto al computer e su una vita spesso all’aria aperta con passeggiate giornaliere lunghe anche un paio di chilometri.

Un medico mi diceva che i ricercatori medici stavano approfondendo i loro studi e speravano di ottenere presto dei risultati incoraggianti.

Ho manifestato il mio interesse per il buon lavoro, che stanno facendo i ricercatori medici.

In mancanza di nuove scoperte io sono consapevole che il mio pancreas non è in grado di secernere tutta l’insulina, di cui avrei bisogno.

Ciò vuol dire che per ora l’insulina, che mi manca, me la inietterò dall’esterno con molta oculatezza seguendo le indicazioni del computer.

Sono andato a rileggere tutti i post, che riguardano il diabete e ho espresso alcuni commenti dovuti più che altro al fatto che è trascorso un poco di tempo e molte idee di ricerca sono maturate e hanno dato i loro risultati in termini di approfondimenti e di verifiche di nuovi tentativi di perfezionamento.

All’inizio i post si basano sulla cultura del paziente acquisita con l’istruzione derivata dai consigli dei medici e dalla lettura dei vari testi della letteratura medica ufficiale.

Nella fase iniziale sono stati studiati anche gli “Standard italiani per la cura del diabete mellito”, editi in Italia a cura dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e della Società Italiana di Diabetologia (SID).

Sono stati studiati anche gli “ Standards of Medical Care in Diabetes” editi negli USA a cura dell’American Diabetes Association (ADA).

In seguito, le ricerche hanno dato i loro frutti e si è intrapresa una strada un poco diversa, ma non molto lontana da quella seguita dalla medicina ufficiale.

Sono stati riletti tutti i post, dei quali sono state segnalate alcune espressioni ritenute interessanti, che sono state commentate alla luce anche degli ultimi risultati delle ricerche.

La pubblicazione completa degli estratti dei 64 post sul diabete, già pubblicati, richiederà l’utilizzo di alcuni post.

 

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1)    Diabete. Cultura del paziente diversa da cultura del medico

Non bisogna fare alcuna iniezione d’insulina se il valore del tasso glicemico scende sotto 120 mg/dl, questo perché, una volta fatta l’insulina, occorre mangiare per assumere gli zuccheri, che si trasformeranno in glucosio.[Il dosaggio dell’insulina deve tener conto sia del valore della glicemia prima del pasto che dell’apporto glicemico delle sostanze oggetto del pasto.]

 

2)    Insulina.

Programma al computer per la determinazione della quantità d’insulina da iniettare.

[Il dosaggio dell’insulina deve essere fatto utilizzando l’apposito programma disponibile nel computer.]

 

3)    Fantasie diabetiche.

Se la malattia consiste non in un difetto fisico del pancreas, incapace di secernere quantità sufficienti d’insulina, ma in un difetto del sistema di controllo, allora la situazione è molto più grave, perché viene a mancare l’affidabilità di tutto il sistema di controllo del glucosio.

L’autocontrollo diventa quindi una pratica necessaria nei pazienti diabetici di tipo uno e non si capisce come certi medici, evidentemente non molto esperti, possano “concedere” solo 25 strisce reattive al mese ai pazienti diabetici di tipo uno.

È evidente che la ricerca del risparmio nella spesa sanitaria si risolve in un danno per il paziente e in un’assistenza sanitaria non appropriata.

Il computer garantisce anche la “feedback” cioè lo sfruttamento dell’esperienza del passato per determinare la giusta dose d’insulina del presente.

[L’autocontrollo è una pratica necessaria per seguire bene l’andamento del diabete. Prima di fare un’iniezione d’insulina occorre conoscere il valore della glicemia in quel momento.

 

4)    Diabete e computer

Ho avviato una ricerca volta a trovare nuove vie per il raggiungimento della compensazione nel diabete.

La compensazione è il tentativo, che tutti i diabetici devono fare, di mantenere la glicemia, cioè il livello del glucosio nel sangue, tra i due limiti di 80 e di 120 mg/dl a digiuno.

Per ottenere questo risultato si deve stare attenti a quello che si mangia e a quanto se ne mangia.

Si preferisce una dieta povera di grassi, perché il diabetico ha qualche seria difficoltà a metabolizzare i grassi, per cui si cerca di limitare la quantità dei grassi presenti nel cibo.

La mia attenzione è stata attratta dall’effetto, che hanno alcune sostanze come la pectina, che è contenuta un po’ nella frutta e in gran quantità nelle confetture di frutta.

La pectina, se assunta in dosi massicce, ha il potere di bloccare l’assimilazione del glucosio, il che può essere estremamente pericoloso, se intanto si è iniettata dell’insulina.

In questo caso si va incontro a una forte ipoglicemia, che deve essere curata con un’iniezione di glucagone, che stimola il fegato a mettere in circolo del glicogeno, che si trasforma in glucosio.

Seguire gli andamenti delle linee dei grafici diventa quasi un gioco, che appassiona e sotto sotto ha un ottimo effetto nel contenere gli eventuali abusi a tavola e induce a ragionare se ci sono valori che fuoriescono dai limiti.

Si ha un grande effetto psicologico che induce un benefico effetto nella cura del diabete e consente di raggiungere risultati insperati.

Il paziente si sente spinto a cercare ostinatamente di migliorare e prova grande soddisfazione nel vedere che i valori si vanno incanalando verso l’intervallo di compensazione.

Il paziente gode dei risultati ottenuti e si impegna per migliorarli ancora.

[L’effetto psicologico è molto importante, perché spinge il paziente diabetico a perseguire risultati sempre migliori.]

 

5)     Curare il diabete

Il diabetico si vede costretto a pesare il pane, la pasta, la frutta, per stare all’interno delle quantità, che gli ha suggerito il medico per limitare le calorie e far sì che il pancreas non debba fare un lavoro troppo gravoso per le sue possibilità.

[E la compensazione energetica non è presa in considerazione.]

Dopo qualche anno si scopre che, nonostante le pillole, la situazione è notevolmente peggiorata e il pancreas proprio non ce la fa a fornire l’insulina necessaria al buon funzionamento del corpo umano.

[È la teoria dell’aggravamento del diabete, per cui si bada ad eliminare la glicemia dal sangue invece di curare che il glucosio vada a nutrire i muscoli com’naturale che ciò avvenga. Il glucosio deve passare dal sangue ai muscoli per nutrili e non deve essere eliminato dal sangue, per cui si aggrava la possibilità del nutrimento delle cellule.]

Un livello glicemico di almeno 120 mg/dl può esser considerato di sicurezza per effettuare l’iniezione d’insulina.

[L’insulina deve essere dosata in base al valore della glicemia e in base a quello che si vuole mangiare con il pasto successivo.]

Occorre notare che tra i legumi sarebbero da preferire i fagioli, che rilasciano gli zuccheri a poco a poco e contengono abbastanza fibre da avere un effetto benefico sull’organismo.

[Non è molto importante quello che si mangia, ma è importante considerare le calorie, che vengono immesse nell’organismo con il pasto e di conseguenza dosare l’insulina.]

 

6)    Diabete e dieta.

Il paziente diabetico deve nutrirsi come tutti gli altri esseri umani, solo che non deve abusare del cibo, non deve ingrassare inutilmente.

Il diabetico trattato con insulina tende un po’ ad ingrassare e per questo bisogna porre una certa attenzione al cibo che si mangia.

[Si associa la cura del diabete al mangiare poco per non fare salire la glicemia. Questo è sbagliato. Occorre mangiare per immettere nell’organismo le calorie, che sono necessarie per vivere normalmente e la terapia medica deve essere adeguata per consentire alle calorie immesse di passare nei muscoli, affinché essi possano esprimere l’energia.]

Sparare iniezioni al buio è molto pericoloso.

[Occorre dosare sapientemente l’insulina, aiutandosi con il programma al computer, che tiene conto della feedback e dell’esperienza maturata nel passato.]

 

7)    Diabete e autocontrollo.

Prima che la persona si svegli, il suo cervello, in previsione di un bisogno di energia dovuto ai primi movimenti del corpo dopo una notte di riposo, ordina al fegato di mettere in circolo un po’ di glicogeno, una sostanza, che si trasforma facilmente in glucosio.

È il “fenomeno dell’alba”, per cui il livello glicemico si innalza un po’.

[Spiegazione sintetica, per cui si capisce come alla mattina la glicemia potrebbe essere un poco più alta di quanto ci si potrebbe aspettare.]

La dieta consisteva in quantità limitate, da pesare scrupolosamente, di alimenti in genere scelti tra quelli più poveri di carboidrati e da zuccheri per limitare l’apporto di glucosio con il cibo.

[Non si tiene conto della compensazione energetica, per cui il paziente è esposto a un insufficiente apporto calorico per non fare aumentare eccessivamente la glicemia.]

Il medico non deve mai prestarsi ad indirizzi, di natura politica, che sono contrari alla cura dei pazienti e deve sempre tenere in primo luogo conto di ciò che è a favore della salute dei propri pazienti, specie di quelli affetti da diabete.

[Il medico oggi segue le indicazioni delle Asp anche se qualche volta esse sono a <scapito della salute dei pazienti. I medicinali di più alto costo sono fuori commercio, mentre le stesse insuline, che hanno un certo costo, devono essere prescritte a chi ne fa già uso e con foglio di piano terapeutico per l’acquisto di medicinali di costo più elevato.]

La quantità d’insulina in circolo la determina chi riempie la siringa d’insulina. Il pancreas non c’entra, anche se conserva ancora una funzione regolatrice per quella poca insulina, che ancora il pancreas è in grado di produrre.

[La quantità d’insulina nell’organismo è determinata da chi la inietta.]

Il diabete è una malattia brutta, ma, se gli si prendono le misure, si può anche vivere normalmente, senza problemi.

[Almeno occorre cercar di alleviare le conseguenze del diabete.]

 

8)    Diabete. Pane, pasta, frutta e verdura.

Il diabete è una malattia per cui nel sangue si accumula il glucosio, che dovrebbe andare a nutrire i muscoli, gli organi e il cervello.

[In questa frase è contenuto il nocciolo della questione. Il diabete non è il glucosio, che rimane nel sangue ma il fatto che quel glucosio doveva andare a nutrire i muscoli e non ha attraversato le membrane cellulari. Il diabete è la mancanza di alimentazione dei muscoli, del miocardio, del cervello e non il fatto che il glucosio è rimasto nel sangue e bisogna eliminarlo.]

Certamente la ridotta quantità di cibo può comportare delle periodiche crisi di fame.

Occorre resistere e non cedere alla tentazione di mangiare un bue intero.

Con il tempo si ci fa l’abitudine e si mangia poco, quel tanto che basta a limitare la formazione del glucosio nel sangue.

[È l’errore fondamentale della terapia del diabete. Si limita il glucosio del sangue e non si cerca di farlo passare nei muscoli. Invece di eliminare il glucosio del sangue o di non farlo aumentare mangiando poco occorre fare passare il glucosio attraverso le membrane cellulari per nutrire i muscoli, tra i quali c’è anche il miocardio.]

9)    Medicina di base.

C’è indubbiamente una forte pressione da parte delle autorità politiche della sanità affinché i medici, invece di curare al meglio i loro pazienti, pensino a risparmiare sulle medicine, portando acqua alla linea politica di accorciare l’attesa di vita per i pazienti fornendo un’assistenza scadente.

[Questa assistenza sanitaria è fatta a uso e consumo dei medici. I pazienti che continuano a stare male, richiedono visite a pagamento, sperando di migliorare il loro stato di salute.]

 

10) Cure speciali.

Le sale operatorie devono avere un impianto elettrico speciale, che deve garantire l’incolumità del paziente dal punto di vista del rischio elettrico.

[È abbastanza diffuso negli ospedali il rischio di fare una brutta fine per negligenze o delle strutture o del personale, che non è sufficientemente istruito ai fini della sicurezza.]

Sono convinto che la dimensione di una struttura deve essere determinata dall’utenza di quella struttura e non da scelte politiche di questo o di quel dirigente di questo o di quel partito politico.

[La dimensione delle strutture pubbliche deve essere determinata dall’utenza. Se ci sono pazienti parcheggiati sulle barelle è necessario aumentare il numero dei posti letto. La limitazione della spesa non può rivelarsi a danno dei pazienti.]

Quanto più lunghe sono le liste d’attesa tanto maggiore è la riduzione della spesa pubblica in campo sanitario.

[Le liste d’attesa portano clienti privati ai medici dipendenti degli ospedali, che guadagnano somme ingenti al di fuori dello stipendio con le visite private.]

 

11) Software

Il fatto da considerare è che il pancreas nei pazienti trattati con insulina non svolge giù alcuna funzione regolatrice, perché il valore della glicemia viene regolato dall’esterno mediante iniezioni di insulina.

[È la quantità d’insulina immessa con le iniezioni nell’organismo, che regola il dosaggio dell’insulina. Il pancreas perde la facoltà di determinare se l’insulina in circolo è congrua oppure ha bisogno di essere integrata.]

 

12) Autocontrollo

Non potendo il pancreas fornire tutta l’insulina necessaria per metabolizzare il glucosio presente nel sangue, il primo tentativo è rivolto alla riduzione dei carboidrati assunti con i pasti e quindi il medico consiglia una dieta, che riduce la quantità di carboidrati e di grassi nei pasti in modo tale che l’insulina prodotta dal pancreas sia sufficiente a metabolizzare il glucosio in circolazione nel sangue, la glicemia.

[Il medico non tiene conto della compensazione energetica e, riducendo le calorie immesse nell’organismo per portarle a quelle trattabili con l’insulina prodotta dal pancreas fa in modo che il paziente non possa avere a disposizione tutta l’energia di cui ha bisogno per vivere e lavorare ma con la scusa del diabete si vede costretto a un apporto di calorie inferiore, che non può soddisfare le sue esigenze in termini di energia.]

Non ha importanza scoprire quanta insulina ancora è capace di secernere il pancreas, perché quello che conta è la quantità complessiva d’insulina, che si raggiunge nel sangue e che è influenzata principalmente dalla quantità d’insulina iniettata. Per questo motivo la curva glicemica diventa inutile.

[Iniettando insulina si varia la quantità disponibile d’insulina, per cui il pancreas non può svolgere le sue funzioni regolatrici come dovrebbe.]

 

13) Diabete

Scoprire di essere affetti da diabete molte volte rappresenta un dramma per i soggetti colpiti da questa brutta malattia. Inizialmente si è completamente digiuni di tutto quello che bisognerebbe sapere per fronteggiare la situazione. Il medico curante, che ha diagnosticato la malattia, con fare molto professionale, dà le prime indicazioni e da subito consiglia di seguire una dieta ferrea e di smettere immediatamente di fumare. Il soggetto diabetico prende conoscenza che nel suo organismo ci sono delle difficoltà a convertire il cibo, che mangia, in energia. In particolare, il glucosio proveniente dai carboidrati, che vengono convertiti in glucosio, rimane inattivo e si accumula nel sangue.

[Si percepisce che il glucosio, che si accumula nel sangue, la glicemia, non è glucosio, che è convertito in energia. Il discorso è che mentre la medicina ufficiale toglie questo glucosio dal sangue per riportare la glicemia nei limiti propri delle persone sane, il buon senso vorrebbe che questo glucosio fosse aiutato a passare le membrane cellulari e andasse a nutrire i muscoli. Si toglie il glucosio dal sangue così nessuno lo vede, nel sangue non c’è più e il problema è risolto.]

 

14) Glicemia. La cultura del paziente.

 

Il diabete è una malattia per cui il glucosio si accumula nel sangue essendo difficoltosa la sua assimilazione da parte degli organi, dei muscoli e del cervello.

Il corpo umano utilizza un ormone, l’insulina, per far sì che il glucosio venga assorbito e vada a nutrire tutte le parti del corpo.

[Il glucosio presente nel sangue è assorbito dal cervello secondo necessità. È quando si è in ipoglicemia che il cervello non trova sufficiente glucosio da assorbire dal sangue e si hanno i fenomeni tipici dell’ipoglicemia, come la tremarella e più gravi conseguenze. Per nutrire i muscoli occorre che il glucosio possa attraversare le membrane cellulari e per fare questo c’è bisogno dell’insulina di quantità sufficiente e di qualità adatta per attraversare le membrane cellulari. Se questa insulina non può essere fornita dal pancreas occorre fornirla tramite iniezioni dall’esterno.]

Se si raggiunge e si mantiene la compensazione, allora il futuro non dovrebbe presentare brutte sorprese.

[Occorre distinguere tra la compensazione raggiunta per eliminazione del glucosio presente nel sangue riversandolo all’esterno con varie modalità dalla compensazione raggiunta facendo passare il glucosio presente nel sangue, la glicemia, attraverso le membrane cellulari per nutrire i muscoli. Tra i muscoli da nutrire c’è il miocardio e si nota subito la differenza tra un miocardio regolarmente nutrito e un miocardio lasciato senza nutrimento per lunghissimi anni. Non bisogna meravigliarsi se poi si va incontro a ictus e a infarti del miocardio quando si è trascurato il suo nutrimento per decenni.]

 

15) Glicemia. La compensazione.

Il glucosio nel sangue si forma per l’assunzione di cibi contenenti zuccheri e nella dieta gli alimenti più zuccheriferi vengono ad essere molto limitati, se non esclusi del tutto.

Ciò non vuol dire che ogni tanto al diabetico non possa essere concesso un cucchiaino o anche un’intera pallina di gelato, oppure un quarto di banana, oppure cinque chicchi d’uva o mezza pera, ma soltanto ogni tanto, non tutti i giorni.

[La dieta del diabetico prevista con sostanze a scarso indice glicemico non sembra attualmente adottabile. La diminuzione delle calorie e dei carboidrati non è più da prendere in considerazione, se si considera il numero di kilocalorie da assumere durate il pasto e che il glucosio, acquisito con il cibo, deve essere trasferito tutto alle cellule dell’organismo. Limitare il pranzo a cibi a basso contenuto glicemico è una semplice esagerazione, perché si crede che l’importante sia non superare il numero di kilocalorie previste per quel pasto. Si dovrebbe mangiare un poco di tutto e considerare le kilocalorie nel computo del totale ingerito con il pranzo o la cena.]

Se si ha la presenza di glucosio nell’urina occorre subito correre ai ripari e ridurre gli zuccheri nella dieta, cioè al primo pasto dopo la verifica occorre mangiare di meno.

[Il glucosio presente nell’urina è dovuto alla glicosuria, perché il glucosio nel sangue ha superato la soglia di sfioramento nelle urine che è di circa 180-200 mg/dl. Invece di ridurre gli zuccheri nel pasto, che sono commisurati all’energia prevista da spendere, occorre dosare con maggiore attenzione l’insulina per trasferire questo glucosio, altrimenti perduto, nelle cellule dei muscoli per nutrirli.]

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