Categorie

Diabete. Microinfusione.

Il diabete è una malattia molto complessa, che non si manifesta nello stato iniziale ma che mina il fisico della persona corrompendone gli organi e i sensi.
Il diabete deve essere affrontato con la massima serietà, proprio perché, se è trascurato, può causare danni irreparabili.
Le cause per cui s’instaura questa malattia possono essere molteplici e riconducibili a fattori diversi.
Anticamente si distinguevano diabete tipo uno e diabete tipo due per indicare un diabete giovanile insulino dipendente per distinguerlo dal diabete, che si contrae nell’età matura, che era definito diabete di tipo due non insulino dipendente.
Le cause per cui una persona contrae questa malattia sono le più molteplici e ci vuole una buona “cultura di medico” per poterle individuare e trattare.
Si è formulata l’ipotesi di un’autoimmunità all’insulina come causa scatenante del diabete.
È un’ipotesi che la scienza medica accetta, ma è un’ipotesi fra le tante, che si sono formulate per il diabete.
Tutti i ragionamenti che concernono le cause per cui s’instaura il diabete e le terapie da attuare riguardano la professionalità del medico, sono proprie della “cultura del medico”.
La cultura del medico per fronteggiare una malattia come il diabete deve essere intensamente specialistica, perché affrontare il diabete significa avere una professionalità non indifferente e maturata nel corso di diversi anni di esperienza clinica e medica.
A fronte della cultura del medico è necessario avere una “cultura del paziente”, cioè una cultura che deve possedere il paziente diabetico per poter capire quelle che sono le indicazioni fornite dal medico.
In caso contrario avviene una cosa, che ormai è stata assodata in campo mondiale, cioè il medico ripete una, due, .., cinque volte un discorso, che il paziente non recepisce e alla fine si stufa e non lo ripete più.
Il paziente, che non ha recepito quello che il medico ha cercato invano di comunicargli, rimane abbandonato e indifeso rispetto alla malattia, che fa il suo corso e la sorte del paziente in futuro è prevedibile che non sarà delle migliori.
È quindi necessario che il paziente abbia una “cultura del paziente”, cioè sia dotato di tutta una serie di conoscenze che riguardano la malattia per poter capire le indicazioni del medico e poterle applicare al meglio per combattere questa malattia, che è così difficile da curare.
Stabilito che la diagnosi e la terapia sono di assoluta ed esclusiva competenza del medico, occorre vedere che cosa è richiesto che il paziente conosca per poter muoversi senza commettere errori o ostacolare il lavoro del medico.
Quando si attua la terapia insulinica, vuol dire che il diabete è in uno stadio abbastanza serio della malattia e non è possibile curarlo con la sola dieta né con le pillole ipoglicemizzanti.
La terapia insulinica prevede due strade: le iniezioni d’insulina o l’uso del microinfusore d’insulina.
La scelta dipende dal tipo di diabete e dallo stato in cui si arriva alla terapia.
È competenza del medico scegliere se fare applicare il microinfusore d’insulina al paziente o consigliare tre o quattro iniezioni d’insulina, ben distribuite prima dei pasti principali ed eventualmente alla sera prima di andarsi a coricare.
L’uso dell’infusore continuo d’insulina consente un risparmio nella quantità d’insulina di circa il venticinque per cento.
Usando l’infusore si ha un’infusione continua d’insulina durante le ventiquattro ore con alcuni rinforzi (boli) prima dei pasti principali.
Un sistema che a me sembra abbastanza buono è quello di fissare la quantità complessiva d’insulina da iniettare nelle ventiquattro ore e poi fare una ripartizione delle dosi.
Nella letteratura medica si indica circa il 50% d’insulina da iniettare in maniera continua nelle ventiquattro ore e il rimanente da dividere in tre boli da iniettare tramite lo strumento d’infusione prima dei pasti principali.
Il problema sta nel dosaggio dei boli.
Fare tre boli tutti della stessa consistenza è un’idiozia, perché la quantità d’insulina, che viene iniettata, deve essere in corrispondenza con la glicemia presente o che si avrà nell’immediato futuro a seguito del pasto, che ci si accinge a fare.
Una ricerca condotta a questo scopo mi ha fatto ritenere come più plausibili le seguenti proporzioni, che potrebbero portare ad avere migliori risultati ai fini della compensazione della glicemia.
La quota d’insulina cosiddetta basale, che è infusa in modo continuo lungo tutto l’arco delle ventiquattro ore, può essere di circa il 50% del totale.
I boli poi devono essere commisurati alla quantità di carboidrati che s’intende assumere con i pasti.
Si ritiene accettabile una proporzione pari al 10% del totale giornaliero d’insulina per la colazione della prima mattina, una quota pari al 20% per il pasto di mezzogiorno e una quota pari al 20% per il pasto della sera.
Le dosi così prospettate dovrebbero seguire meglio il diagramma di carico della glicemia e fare ottenere più facilmente la compensazione della glicemia, cioè dovrebbero limitare la glicemia nei limiti compresi tra 80 e 120 mg/dl o comunque nel campo più allargato, ma comunque anch’esso accettabile, compreso tra 75 e 130 mg/dl.
La programmazione dell’apparecchio microinfusore non dovrebbe destare molti problemi, però occorre verificare i risultati ottenuti.
Occorre monitorare i valori della glicemia per vedere se essa si mantiene sempre nel campo della compensazione o se ci dovessero essere delle sforature.
L’aggiustamento dei valori d’infusione dei boli o della quota basale non dovrebbe presentare eccessive difficoltà e dovrebbe trovare con il passare del tempo una regolazione tale da portare la glicemia e mantenersi nel campo della compensazione.
Con aggiustamenti successivi si può ottimizzare la regolazione dell’apparecchio microinfusore d’insulina al fine di ottenere che i valori della glicemia si mantengano sempre all’interno del campo della compensazione.
Per la somministrazione d’insulina attraverso quattro iniezioni si può usare con ottimi risultati il software all’uopo predisposto, che garantisce la compensazione nel giro di qualche mese.
Nell’uso dell’apparecchio infusore sembra apparentemente che il medesimo software non sia facilmente applicabile.
Non è così.
Il software regola la dose d’insulina in funzione dei valori della glicemia misurati successivamente alla somministrazione dell’insulina.
Il software ha un carattere generale ed ha bisogno che gli siano forniti i valori dei controlli della glicemia e inizialmente la tabella delle dosi d’insulina da somministrare.
Se al posto delle iniezioni prima dei pasti si usano i boli del microinfusore d’insulina, il risultato non cambia.
Basta inserire nella tabella dei dosaggi dell’insulina le quantità somministrate con i boli prima dei pasti.
Per quanto riguarda la quota basale, il discorso è il medesimo.
Basta inserire come quota d’insulina da iniettare prima di andare a letto la sera la quantità totale d’insulina basale, che lo strumento microinfusore somministra durante le ventiquattro ore.
Il software elabora i risultati in base all’andamento della glicemia e fornisce chiare indicazioni sulle quantità d’insulina da iniettare.
Il discorso è molto semplice e gli effetti devono essere i medesimi, cioè la glicemia viene presa sotto controllo dal software, che regola la quantità d’insulina da somministrare in relazione agli effetti che si hanno sulla glicemia del paziente.
Non cambia nulla.
Sia che si somministri insulina mediante le iniezioni fatte in momenti particolari della giornata e sia che l’insulina venga somministrata da un apparecchio microinfusore, che provvede in base a un suo programma interno a somministrare le quantità previste d’insulina al paziente diabetico.
Il microinfusore si usa in genere per i pazienti affetti da diabete giovanile anche con età al di sotto dei dieci anni.
L’unica osservazione che si è fatta riguarda una maggiore facilità di incorrere nella chetoacidosi, che costituisce un problema non insignificante.
Con l’ausilio del software però è evitata la possibilità di conseguire valori molto alti di iperglicemia e valori troppo bassi di ipoglicemia, perché a regime la regolazione diventa ottimale e assicura un livello glicemico molto accettabile.

Leave a Reply

You can use these HTML tags

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>