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Scavi.

Una volta si scavava la terra con il piccone e la pala.

Oggi si usano le macchine, che fanno il lavoro in modo migliore e più sbrigativo.

Però a causa degli scavi non sono pochi gli operai che si infortunano e alcuni ci lasciano la pelle.

La sicurezza nelle operazioni di scavo è solo un problema di cultura, di professionalità.

Sia il progettista, che il direttore dei lavori dovrebbero rendersi conto dei rischi che si corrono in questo tipo di lavori.

Nonostante la legge 626/94 imponga di fare l’analisi del rischio, spesso vengono sottovalutati i rischi fondamentali.

Se le pareti dello scavo minacciano di crollare per frana occorre puntellarle a dovere onde impedire i cedimenti che possono avere gravi conseguenze.

Oggi si fanno scavi per realizzare le fondazioni di una costruzione, per la posa in opera di tubazioni, per la sistemazione di terreni franosi, per la costruzione di strade, ferrovie, di gallerie nelle autostrade, etc…

Per lo scavo di gallerie ci sono le norme di sicurezza per i lavori in sotterraneo, che sono abbastanza particolareggiate.

Nello scavo delle fondazioni dei palazzi c’è il rischio del ribaltamento del mezzo usato per effettuare lo scavo (martello pneumatico, benna, pala meccanica, ruspa, etc..).

Per quanto i mezzi siano dotati di cabina può accadere che il terreno, in genere roccioso, su cui poggia la macchina frani improvvisamente per il distacco di grossi massi lungo le linee di frattura, piccole faglie, e si scopre la poca consistenza protettiva della cabina del mezzo.

Ma i rischi peggiori si corrono durante scavi per la posa profonda di tubazioni.

In questo caso i puntelli che tengono in sede i pannelli di contenimento eventuale delle pareti ostacolano la posa e quindi ritardano il lavoro.

I capi cantiere per questo motivo sono restii a usare i puntelli e velocizzano il lavoro, però con un certo rischio per l’incolumità delle persone.

Se un operaio scende nello scavo, non importa il motivo, corre il rischio di morire asfissiato dal materiale che improvvisamente può franargli addosso.

E’ l’assoluta ignoranza delle norme di sicurezza sul lavoro a provocare la morte di uno o più operai.

Un altro caso di infortuni per crolli si ha durante la fase di ristrutturazione di vecchie case dai muri fatiscenti.

L’ignoranza in questo caso colpisce ancora, quando si effettuano scavi vicino alle fondamenta di un vecchio muro, che sta in piedi per puro miracolo.

In questo caso il cedimento delle fondamenta del muro ne provoca il crollo improvviso e per le persone che si trovano in prossimità del muro non c’è scampo.

Le operazioni di scavo condotte in prossimità delle fondamenta di qualsiasi opera muraria rappresentano sempre un rischio.

Non è raro il caso di scavi effettuati in prossimità di muri di sostegno, che cedono all’improvviso con la conseguente frana di materiale vario.

Occorre prender coscienza che ogni tipo di terreno ha delle pendenze compatibili.

L’argilla, che può assorbire acqua, può presentare qualche rischio se la sua pendenza supera i trenta gradi.

Il terreno misto, con strati di roccia, che assicurano la stabilità, frammisti a vari tipi di terreno, in genere alluvionale, sono abbastanza stabili e sopportano pendenze anche di sessanta gradi.

Un terreno puramente roccioso garantisce una maggiore stabilità, ma il distacco di qualche piccolo masso può talvolta consigliare l’installazione di gabbie protettive di rete metallica.

Andare a fare uno scavo in un terreno di per sé poco stabile e potenzialmente franoso rappresenta un rischio non trascurabile.

Purtroppo durante i lavori in appalto, affidati a ditte di pochi scrupoli, si guarda molto poco alle condizioni di sicurezza e i lavoratori sono esposti a forti rischi d’infortunio.

E’ un problema di scarsa educazione alla sicurezza.

Occorre che i lavoratori possano frequentare dei corsi, mirati all’attività lavorativa, con spiegazioni semplici ed efficaci, che siano facilmente accessibili ed altamente educativi.

Molto spesso a tenere questi corsi vengono chiamati dei grandi esperti teorici che riempiono la testa di chiacchiere e conducono il corso tra non pochi sbadigli.

Occorre che il linguaggio sia semplice e che rispetti il gergo in uso tra gli operai, che effettuano quel lavoro, e che vengano illustrate tutte le situazioni di rischio e soprattutto venga ben indicato il modo come non mettersi nei pasticci non rischiando più di quel tanto che rappresenta sempre un rischio calcolato.

Se si perde il controllo della situazione ci si può trovare in grave pericolo.

La sicurezza è una forma di educazione e di professionalità.

Un lavoratore, che conosce bene il proprio mestiere, difficilmente si infortuna, perché sta sempre molto attento a quello che fa e non si mette mai in condizioni di alto rischio.

Il segreto della sicurezza sta nell’efficacia dei corsi di formazione dei lavoratori e nella cultura professionale che i lavoratori riescono a maturare.

Se non si lavora in sicurezza si inganna solo se stessi e può costare molto caro.

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