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Arancini

Gli arancini sono elementi importanti della rosticceria siciliana, che si trovano spesso nei bar e nei fast food.

La loro origine risale agli arabi, che li importarono in Sicilia dalle loro regioni di origine.

Furono perfezionati sotto il regno di Federico II, quando fu aggiunta la panatura per una migliore trasportabilità e una maggiore durata della conservazione, in tempi in cui il frigorifero doveva ancora essere inventato.

Si tratta di mettere insieme: riso, ragù di carne di maiale e di carne di vitellone, piselli, pezzetti di uovo sodo, pezzetti di mozzarella o di formaggio fresco filante, con aggiunta di altri ingredienti, tipo verdure, a seconda della zona in cui vengono preparati.

Sono un cibo preparato come piatto pronto e serve come pasto principale durante le scampagnate in aggiunta all’immancabile pasta al forno.

Si preparano lessando il riso un poco al dente la sera prima e facendolo riposare l’intera nottata dopo averlo mescolato al sugo di maiale, che durante la notte imbeverà il riso, che ne prenderà il colore.

La mattina dopo si tengono a portata di mano gli ingredienti e si formano gli arancini, o arancine, come vengono chiamate in alcune zone.

Non si sono messi d’accordo se gli arancini sono maschi o se le arancine sono femmine.

In alcune zone della Sicilia si fanno gli arancini, in altre le arancine, ma sono buone lo stesso.

C’è una certa differenza anche nella forma, perché si fanno di forma conica, preferita in alcune zone, o sferica.

Si fanno anche più piccoli, come quelli che a Roma si chiamano supplì.

Avuti a portata di mano gli ingredienti, si prende una manciata di riso con la destra e si spalma nella mano sinistra, avendo cura di fare al centro una fossetta.

In questa fossetta si mette un po’ di carne, di quella cotta nel ragù, un poco di piselli, un pezzetto di uovo sodo, un pezzetto di formaggio fresco filante, ed altre cose secondo la fantasia del cuoco.

Si prende un’altra manciata di riso, trattato con il sugo la sera prima, e si chiude l’arancino, dandogli la forma voluta, lavorandolo con le mani, fino ad ottenere una forma conica oppure sferica.

Il ripieno può anche variare, perché ci sono arancini agli spinaci, al burro, cotti nella friggitrice o cotti al forno, conditi con verdure varie, non ponendo limiti alla fantasia del preparatore di simili leccornie.

Normalmente è obbligatorio, per chi si trova a viaggiare sui traghetti, che collegano la Sicilia con la Calabria, assaggiare gli arancini a bordo, perché pare che vengano preparati in modo da renderli  veramente squisiti.

Non è difficile trovare gli arancini in rosticcerie specializzate anche nelle grandi città, a Roma come a Milano e ,se non sono squisiti come quelli della Sicilia, pur tuttavia rendono vivo il ricordo degli antichi sapori della casa lontana per i siciliani.

Con grande curiosità ho apprezzato un filmato presentato in un programma chiamato “Top Food” sotto “Channel Young” sul migliore canale dello stile di vita della TV di Shanghai in Cina.

Sentire parlare di arancini in Cina si pensa a quei deliziosi frutticini, che sono gli arancini cinesi e non si penserebbe mai che invece si tratti dei famosi arancini siciliani, che hanno invaso anche la Cina.

Visionando il filmato, dopo una panoramica con le vedute classiche del fiume e del mare, viene presentato un nuovo locale, in cui si possono gustare prodotti tipici dell’Italia.

Il filmato presenta una specie di intervista, che un giovine cinese fa ad un altro giovane anch’egli cinese.

Il linguaggio usato è esclusivamente il cinese per cui si capisce poco di quello che dicono, ma si capisce tutto di quello che mangiano.

Dopo aver passato in rassegna tutti i prodotti tipici della pasticceria tipica dell’Italia e in particolare delle zone del meridione d’Italia, si arriva agli arancini.

Uno dei due giovani, prima odora un arancino, successivamente gli toglie il cocuzzolo, cioè la punta del cono, che forma l’arancino e ne avverte la fragranza odorandolo con evidente piacere e facendolo odorare anche all’intervistatore, che lo apprezza moltissimo.

Sono rimasto un poco sorpreso nel constatare come i profumi dei prodotti tipici delle nostre zone d’Italia vengano apprezzati anche nel resto del mondo e in particolare in Cina a Shanghai.

Chiaramente poi sono stati presentati i gelati conditi con frutta varia, dalle fragole, al kiwi, alle amarene senza tralasciare gli amaretti, che come biscotti non dispiacciono in cima a una coppa di gelato.

E’ stato presentato anche il classico panino dolce imbottito di gelato e condito con crema pasticciera.

Sono stati messi in risalto i succhi di frutta, in particolare il succo d’arancia.

Manca evidentemente il vino, perché i cinesi hanno una scarsa metabolizzazione dell’alcool e quindi ripudiano il vino, che li farebbe ubriacare alla svelta.

Una curiosità ha destato la mia attenzione.

I panici imbottiti con il salame sono molto preziosi, perché in Cina il salame è un prodotto carissimo e non ne comprendo il motivo.

Il filmato termina inquadrando il locale, che pare sia un locale, che dovrebbe avere varie altre dislocazioni, man mano che vada aumentando il favore dei cinesi verso la pasticceria italiana e siciliana-calabrese in particolare.

Pare che a Palermo il giorno di santa Lucia si faccia un grande uso di arancini, che vengono confezionati in molti modi diversi, dando i cuochi libero sfogo alla loro fantasia inventiva.

L’arancino sembra si avvii a diventare un messaggio di pace, che parte dall’Italia e si diffonde in tutto il mondo.

Certamente a tavola quasi tutti si trovano d’accordo e speriamo che attraverso gli arancini si sviluppi un sentimento sano di pace e di fratellanza tra tutti i popoli del mondo, che seduti a tavola, davanti a un piatto di arancini caldi caldi, dimentichino le guerre e le liti e si godano momenti di tranquillità e di pace.

Questo è l’auspicio, che è doveroso fare per tutti coloro che nel mondo amano la pace.

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