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Le piramidi

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Questa era l’intenzione dei Padri Costituenti.

A distanza di tanti anni non c’è più nemmeno quasi il ricordo di queste parole, che rimangono soltanto buoni propositi.

Cosa ne hanno fatto gli Italiani della nostra Italia?

Verrebbe voglia di cambiare l’art. 1 della Costituzione in “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulle Piramidi”.

È meglio chiarire l’arcano.

Cosa sono le piramidi?

Le piramidi sono l’origine di tutti i nostri mali.

Le piramidi sono le miriadi di strutture presenti oggi in Italia, ai vertici delle quali sta chi detiene una certa quota di potere.

La piramide principale ha al vertice il Presidente della Repubblica.

Le piramidi più importanti hanno ai vertici il Presidente del Consiglio, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, etc..

Se osserviamo bene non c’è nessun servizio che non sia gestito da una piramide.

Un ufficio pubblico ha le sue piramidi a livello centrale, il presidente, il direttore generale, i dirigenti generali, i dirigenti superiori, i primi dirigenti, i dirigenti e giù (o sù) fino agli uscieri.

Le piramidi sono strutture complesse, perché non sono evidentemente tutte alla stessa altezza.

Sembra che venga richiamato l’antico Medio Evo, dove c’era il Re, i Vassalli, i Valvassini, i Valvassori, il Clero e la povera gente, che lavorava e lavorava molto sodo per sfamare la famiglia e per pagare le tasse, le gabelle e per andare a morire in guerra se il padrone lo comandava.

In un ufficio pubblico le piramidi centrali sono abbastanza solide, dato che chi detiene il potere lo conserva a lungo, abbastanza a lungo.

I livelli inferiori fanno riferimento agli occupanti i livelli superiori e ciascuno si ammaniglia con questo o quel dirigente, che lo “appoggia” e , secondo le occasioni, gli fa fare qualche discreto avanzamento di carriera.

Si creano delle caste alla luce del sole.

Il vertice della piramide è disponibile a colpire chi non ha il suo appoggio e a favorire chi invece ha il suo appoggio.

A questo punto è facile intuire che la carriera nella pubblica amministrazione non si fa certo per la meritocrazia, sbandierata, che è come l’Araba Fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.

La carriera si fa in base alla forza del proprio vertice di piramide di riferimento.

Ai posti di direttore arrivano tutti quelli ben appoggiati in alto.

I vertici tengono a conservare la leadership, quindi vogliono fare una vita tranquilla e piena di avanzamenti a passi anche piccoli purché sempre in avanti.

Coloro che stanno in basso, equivalenti alla povera gente del Medio Evo, devono stare attenti a non mettere in difficoltà i vertici.

Citiamo l’esempio di due funzionari.

L’uno è molto comprensivo dei bisogni degli utenti e li aiuta facendo tanti piccoli lavoretti ( a pagamento s’intende) e non disdegna di variare le proprie entrate, quasi del tutto in nero tranne lo stipendio.

A questo punto i risultati non contano, perché non ci sono risultati da aspettarsi.

Non è richiesta nemmeno intelligenza professionale, conoscenza delle norme di legge, conoscenza della professione.

La professionalità non esiste, perché non è necessaria.

L’altro è molto dotato professionalmente, fa il suo lavoro con ottimi risultati, però non accetta “incarichi” particolari a pagamento.

Campa esclusivamente dello stipendio e non va a cercare “entrate particolari”.

L’altro non sente la necessità di farsi appoggiare da qualche vertice della piramide, fa il suo lavoro con coscienza e cerca di ottenere i migliori risultati professionali possibili.

Chi dei due farà carriera?

Senza dubbio il primo, perché essendo appoggiato dal vertice ed essendo appoggiato anche dagli utenti che lo pagano, non avrà mai delle lamentele a suo carico e non potrà quindi creare problemi.

Il secondo avrà sempre qualcuno che si lamenterà e metterà in difficoltà il vertice della piramide, che sta tardando a rimuoverlo dagli incarichi.

Il secondo sarà ostacolato e non avrà promozioni, non farà mai carriera.

Il fatto grave é che con questo sistema ormai diffusissimo in Italia ai posti di comando non vanno i più meritevoli, ma coloro che sanno vivere, sanno guadagnare bene e non creano problemi.

Senza contare che conoscendo le strade che portano a guadagni extra, possono favorire un flusso di denaro anche verso il vertice della piramide, fornendo anche un certo grado di copertura. Così è, se vi pare.

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