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Discoteche.

Quattro persone sono morte a Roma per un incendio in un circolo privato attrezzato in parte come locale da ballo.
Pare che le quattro persone non abbiano potuto lasciare subito il locale perché l’unica uscita di sicurezza aveva la porta chiusa e bloccata.
Non è la prima volta che in locali come questo o in discoteche accadono questi infortuni mortali per le persone.
Si ha notizia di vere e proprie stragi con centinaia di morti accadute in locali anche all’estero frequentati da centinaia di persone.
La dinamica è pressoché la stessa.
Per cause anche banali all’interno dei locali scoppia un incendio, che provoca una grande quantità di fumi tossici e asfissianti.
Le persone che respirano i fumi dell’incendio muoiono o perché avvelenate dai fumi provocati dall’incendio o perché la presenza dei fumi rende irrespirabile l’aria e quindi le persone non trovano sufficiente ossigeno da respirare.
I fattori da prendere in considerazione sono due: il primo è che è abbastanza facile che nelle discoteche si sviluppino incendi e il secondo è che troppo spesso le uscite di sicurezza si trovano chiuse e bloccate.
È evidente la violazione sistematica delle norme di sicurezza.
Gli impianti elettrici devono essere progettati e installati seguendo le indicazioni fornite dalle norme di legge e da quelle di buona tecnica.
Le norme di sicurezza riguardano i luoghi di lavoro e la prevenzione degli incendi.
Le norme di buona tecnica sono essenzialmente le norme emanate dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), che sono armonizzate in campo europeo.
I locali in cui si possono radunare parecchie persone sono sottoposti al controllo dei Vigili del Fuoco per quanto riguarda la prevenzione incendio e da parte degli organismi ispettivi per la sicurezza (ASL, ARPA, ISPESL, Ispettorato del Lavoro, Commissioni per i locali di Pubblico Spettacolo, ecc.).
Gli organi di controllo non mancano.
Quella che fa difetto è la qualità dei controlli, la qualità dei collaudi previsti dalla legge e la qualità delle ispezioni operate dagli organi ispettivi.
C’è una mancanza di serietà quasi assoluta nei controlli.
Gli ispettori che devono verificare il rispetto delle norme di sicurezza o non visitano questi locali o li verificano male o si dedicano ad attività illecite.
Se gli ispettori facessero il loro dovere con coscienza e conoscenza non sarebbe possibile l’esercizio di questi locali con gravi rischi per le persone.
Normalmente nelle discoteche la legge prevede la verifica dell’impianto elettrico non solo ai fini delle protezioni contro le tensioni di contatto indiretto ma anche nei confronti dell’esecuzione di tutto l’impianto elettrico.
È previsto che l’installatore dell’impianto fornisca la dichiarazione di conformità, che attesti che nell’esecuzione dell’impianto elettrico sono state seguite e rispettate le indicazioni delle normative applicabili.
Alla dichiarazione di conformità deve essere obbligatoriamente allegato anche il progetto dell’impianto elettrico.
I rischi di natura elettrica riguardano l’impianto di diffusione e amplificazione della musica, che in genere si compone di diversi elementi di grande potenza.
L’installazione degli elementi di generazione dei suoni e di amplificazione non fa parte dell’impianto elettrico fisso e quindi sfugge al controllo di prima installazione dell’impianto elettrico.
Accade che l’installazione degli amplificatori sia fatta dal personale addetto alla generazione della musica, che non necessariamente ha conoscenze di tecnica d’installazione elettrica.
Si tratta in genere di personale non specializzato addetto alla musica, che si arrangia nell’installazione di questa parte d’impianto elettrico.
In generale l’installazione lascia molto a desiderare se osservata ai fini della sicurezza.
Non ci sono grandi tensioni per cui spesso i collegamenti sono fatti con fili che corrono lungo il pavimento e collegati con legature sommarie.
La precarietà dei collegamenti crea il rischio che un collegamento fatto male possa surriscaldarsi e, se a contatto con materiale facilmente infiammabile, possa innescare un incendio.
Nei locali delle discoteche o comunque di pubblico spettacolo è proibita l’installazione di materiale infiammabile e quindi non ci dovrebbero esser materiali facilmente infiammabili.
In caso di dubbio i materiali sono corredati da certificazioni, che attestano la loro regolarità.
In un teatro di una grande città il collaudatore degli ascensori, qualche decina di anni fa, aveva espresso dei dubbi sulla resistenza al fuoco di un tappeto con setole di cocco.
Prelevò alcune setole e con un accendino provò l’eventuale resistenza al fuoco.
La prova non era molto ortodossa ma ebbe il suo effetto perché le setole presero subito fuoco.
Un ingegnere gli faceva allora vedere il certificato che attestava la resistenza al fuoco, ma era evidente che quel certificato attestava il falso ed esso stesso si dimostrò non resistente al fuoco perché prese immediatamente fuoco a contatto con la fiamma dell’accendino.
Anche la prova del certificato non era indubbiamente molto ortodossa ma riuscì a eliminare una certificazione falsa.
In una discoteca i materiali possono non avere la necessaria resistenza al fuoco, anche se dotati di certificazioni che attestano il contrario.
La precarietà dei collegamenti elettrici rende il rischio d’incendio in questi locali assolutamente non trascurabile.
In ogni caso devono essere previste un certo numero di uscite di sicurezza dotate di porte con maniglioni antipanico con apertura nel verso dell’esodo.
Non è necessario azionare le maniglie delle porte perché queste si aprono con una semplice pressione sulla barra orizzontale, che le fa aprire immediatamente.
È evidente che il locale in cui è avvenuto l’incendio non era dotato né d’impianto elettrico a norma né di uscite di sicurezza a norma.
A quanto pare le autorità si sono limitate a proibire che nel locale si svolgessero delle danze.
A quanto pare il locale era frequentato da persone extracomunitarie, che si riunivano alla buona e cercavano un qualche divertimento senza spendere somme impossibili per le loro tasche.
È plausibile che in questo tipo di locale forse non fosse osservata alcuna norma di sicurezza.
Le autorità, che erano a conoscenza che in questo locale si svolgevano danze, invece di limitarsi a emettere un documento di proibizione delle danze, avrebbero dovuto vigilare affinché non si procedesse lo stesso ad adibire il locale a discoteca.
Si deve purtroppo notare l’assoluta leggerezza e incompetenza delle persone, che dovevano vigilare e non l’hanno fatto, se non poco e male.
Lo stesso discorso può essere fatto per la miriade di locali normalmente adibiti a discoteche.
Occorre sottoporre questi locali a severi controlli di sicurezza svolti da personale capace, onesto e istruito.
Le uscite di sicurezza sono obbligatorie in tutti quei locali dove è presumile la presenza di più persone che possono essere costrette a dover lasciare i locali immediatamente in caso di emergenza.
Normalmente le uscite di sicurezza si trovano chiuse a chiave o serrate con delle catene con tanto di catenaccio.
Fa impressione trovare le uscite di sicurezza sbarrate anche nei tribunali.
A precisa domanda è stato risposto che, data la presenza dei detenuti, le uscite di sicurezza erano state messe in sicurezza per impedire la fuga dei detenuti.
In caso d’incendio il rischio che corrono giudici, avvocati, detenuti e pubblico è così elevato da rendere l’operazione di blocco delle uscite di sicurezza passibile di serie sanzioni penali.

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