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Pioggia

Siamo così abituati al Sole e alla pioggia che ce ne sfugge il loro vero significato.
È evidente che senza il Sole non ci sarebbe vita sulla Terra e non ci sarebbe nemmeno la Terra.
Il Sole è una massa grandissima di elio, che brucia in continuazione sviluppando calore in quantità così enorme che una certa parte di esso giunge fino a noi.
La pioggia cade dal cielo ed è semplicemente acqua, che piove sulla terra.
Senza la pioggia non ci sarebbe vita sulla terra.
I pianeti in cui non c’è l’acqua sono aridi e si trovano a temperature proibitive per la vita umana.
Quello che è importante è il meccanismo con cui si sviluppa la pioggia.
Sembra una cosa molto semplice.
Ci sono le nuvole e a un certo punto piove.
Non è così semplice come sembra.
Sulla Terra ci sono parecchi “cicli” e uno dei più importanti è “il ciclo dell’acqua”.
Almeno una parte dell’acqua che forma la pioggia è acqua che in passato è già caduta sulla Terra.
La quantità di acqua totale che si trova sulla terra, per quanto grande possa essere, non varia se non di infinitesimi di ordine superiore.
L’acqua è un elemento molto diffuso in natura, occupando i mari, gli oceani, i fiumi, i laghi, ecc..
Affinché il ciclo dell’acqua possa funzionare, è essenziale la presenza del Sole.
Il Sole con i suoi raggi riscalda tutta la superficie terrestre e in particolare riscalda l’acqua.
L’effetto del calore del sole sull’acqua degli oceani è quello di fornire calore all’acqua, che nello strato superficiale cambia il suo stato fisico passando dallo stato liquido a quello di vapore.
L’acqua, portata alla temperatura di 100 °C, bolle.
Quando l’acqua bolle, si ha un cambiamento di stato fisico da liquido a vapore abbastanza rapido.
Il Sole non ha mai fatto bollire l’acqua degli oceani e nemmeno quella di un piccolissimo laghetto.
La vaporizzazione dello strato superficiale dell’acqua degli oceani è molto importante perché per passare dallo stato liquido a quello di vapore, l’acqua ha bisogno che le sia fornito il cosiddetto “calore di vaporizzazione”.
Cioè una parte del calore fornito dal Sole va speso per fare evaporare l’acqua degli oceani.
Questo fatto è molto importante, perché altrimenti l’acqua degli oceani immagazzinerebbe tutto il calore fornito dal Sole e aumenterebbe la sua temperatura, fino a un punto tale da rendere gli oceani così caldi da non potersi fare il bagno e da non consentire la vita dei pesci nel mare.
Questo fatto modificherebbe il nostro clima e sarebbe alterato tutto il sistema ambiente.
L’acqua vaporizzata sale in alto e trova il suo equilibrio raggruppandosi a formare degli ammassi di vapore che si vedono a occhio nudo e che normalmente si chiamano nuvole.
Le nuvole sono composte di acqua finemente nebulizzata e sono dotate di cariche elettriche.
Due nuvole affacciate hanno cariche elettriche di segno opposto sulle superfici che si fronteggiano.
Lo stesso avviene rispetto alla terra.
Le nuvole richiamano sulla superficie della Terra cariche di segno opposto a quelle presenti sulla parte inferiore di esse.
Tra nuvola e nuvola e tra nuvola e Terra si forma una differenza di potenziale, che quando supera il potere disruptivo dell’aria dà luogo al lampo (tra nuvola e nuvola) e al fulmine (tra la nuvola e la Terra).
Chiaramente il lampo o il fulmine hanno effetti di alto turbamento dello stato della nuvola che è sottoposta a impulsi di notevole entità.
Quando la nuvola si trova in ambiente più freddo, cambia il suo stato fisico e diventa pioggia.
La precipitazione può essere liquida e si chiama pioggia, temporale, ecc, ma può assumere anche lo stato di neve e talvolta di ghiaccio, quando grandina.
La precipitazione nevosa consente di accumulare sotto forma di neve la pioggia che altrimenti andrebbe subito a ingrossare i fiumi.
Nel mese di giugno, quando si sciolgono le nevi, i fiumi s’ingrossano e si ha la portata massima dei corsi d’acqua che, si dice, sono “in morbida”.
Le nevi costituiscono un serbatoio in cui è immagazzinata una parte delle precipitazioni.
L’acqua che era partita dagli oceani va in cielo nelle nuvole e ritorna sulla terra sotto forma di pioggia.
La pioggia dà luogo a fiumi, torrenti, laghi e via via scorre verso il mare e ritorna in quella massa d’acqua, da cui era partita grazie all’effetto dei raggi solari.
La pioggia ha un effetto benefico sui campi.
La pioggia, cadendo, si arricchisce di azoto e a poco a poco arricchisce di azoto i campi che bagna.
Le colture agricole trovano un certo beneficio dall’acqua piovana.
Purtroppo questo clima idilliaco ha anche un risvolto della medaglia.
Se la pioggia cade in una quantità tale da essere assorbita dal terreno l’effetto è sicuramente benefico.
Quando la pioggia assume la forma di forti e durevoli temporali, il terreno non fa più in tempo ad assorbirla e l’acqua scorre in superficie.
Finché si formano rigagnoli, la cosa è ancora controllabile ma quando la quantità di acqua che scorre verso i livelli più bassi assume la forma di veri e propri fiumi torrenziali la cosa diventa molto seria.
Il terreno non è abituato a queste grandi masse d’acqua che si formano all’improvviso e che scorrono tumultuosamente trascinando alberi, fango, pietre anche grosse e una grande quantità di materiale che, andando a impattare con i luoghi abitati, producono danni molto rilevanti.
Gli stessi fiumi, sottoposti all’ondata di piena, possono esondare e allagare le zone circostanti.
Sul fiume Po sono previste le cosiddette “doline”, che servono da serbatoi per immagazzinare l’acqua delle piene, che dovesse tracimare.
Tantissimi anni fa per la piena del fiume San Leonardo, che fu veramente disastrosa, le formule di calcolo degli argini dei fiumi furono aggiornate e moltiplicate per un coefficiente cento.
Un vecchio proverbio dice che “L’acqua passa dove è passata”.
Quelle persone che costruiscono le loro case sui greti dei fiumi o delle fiumare non tengono conto che prima o poi dovranno subire l’effetto disastroso di un’ondata di piena di quello che sembrava un rigagnolo e che si dimostra un grosso torrente tumultuoso, che trascina a valle ogni cosa, anche le case.
Una regola da non trascurare quando si elaborano piani urbanistici dovrebbe essere quella di non consentire le costruzioni in luoghi a rischio, che potrebbero subire l’effetto dell’ondata di piena di torrenti non considerati pericolosi.
I danni provocati negli allagamenti, nelle inondazioni dovrebbero fare riflettere coloro che possono fare qualcosa per far sì che tali fatti non abbiano più a ripetersi.
Negli anni cinquanta ci fu una notevole alluvione nel Polesine e dopo tanto tempo ancora oggi dobbiamo assistere a danni con sacrifici umani provocati dalla furia dell’acqua.
Occorre che l’uomo faccia un salto di qualità della propria cultura e si convinca che la vita umana è un bene prezioso, troppo prezioso per essere sprecata per la negligenza, l’ignoranza, la colpevolezza di questa o di quella persona più o meno importante.

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